lunedì 4 maggio 2009

Cellulari non ecocompatibili


Dove buttate un cellulare che non funziona più? Non è una domanda fatta a caso, perché lo smaltimento di un telefonino è di norma assai difficile, come rivela un’inchiesta di Altroconsumo pubblicata sul numero di Maggio della rivista.

Sono stati analizzati 19 apparecchi telefonici portatili (10 a scorrimento e 9 monoblocco) e i risultati non sono certo incoraggianti: la metà non sono ecocompatibili e non riciclabili. Sotto la lente d’ingrandimento soprattutto la mancata possibilità di smontare i dispositivi in tutti i microcomponenti così da facilitare le operazioni di riciclaggio degli stessi. E se pensiamo che in Italia la vita media di un telefonino non supera l’anno e mezzo e che in un anno se ne vendono circa 17 milioni, appare evidente che il pericolo ambientale è fondato. Sostanze come il nichel e i composti organici volatili (Cov), contenuti in vernici e colle spesso di cattiva fattura che vengono rilasciate nell’ambiente durante tutto il ciclo produttivo prima e di smaltimento poi.

Altroconsumo sottolinea che per costruire “100 grammi di telefonino occorrono 30 chilogrammi di materiali, molti dei quali tossici e dannosi per l'ambiente". Ma la produzione a quanto pare non è in disaccordo con le leggi vigenti. E sono infatti quest’ultime sul banco degli imputati, accusate di essere fin troppo permissive.

Soluzioni suggerite sono la vendita separata di componenti e accessori e la standardizzazione degli stessi per telefoni diversi, la predisposizione degli apparecchi per due schede (così da evitare comportamenti da “manager” con più telefoni), la sostituzione del caricabatterie tradizionale con uno Usb, ma soprattutto la consegna da parte dell’utente del telefono da buttare alle apposite “piazzole ecologiche” o al negozio dove si è comprato.

Vedi anche qui e qui !

Fonte . http://www.repubblica.it/

Nessun commento:

Posta un commento