
Da una ricerca dell’ Università di Milano si evince che il cambiamento climatico ha portato le api a “lavorare troppo”
Mercoledì su questo blog abbiamo parlato del ritorno delle api nella Pianura Padana. Oggi vi segnaliamo una ricerca realizzata dal Centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali dell'Università degli studi di Milano con la collaborazione di Agrofarma. Da essa risulta che i cambiamenti climatici degli ultimi decenni e il surriscaldamento del pianeta hanno mandato in tilt gli “orologi biologici” delle api; gli insetti, che hanno un’attività frenetica nelle stagioni calde, lavorerebbero così molto di più durante l’anno, anche nei mesi che dovrebbero essere freddi e il cui clima è ora sempre più mite. Insieme all’uso di pesticidi e all’azione di parassiti come la verroa, il cambiamento della temperatura terrestre contribuisce per il 50% al fenomeno della morìa massiccia delle api. Delle ripercussioni economiche ed ambientali che tale tipo di fenomeno apporta ne abbiamo già accennato Mercoledì.
La comunità scientifica sta lanciando allarmi a ripetizione sugli effetti che la mano dell’uomo ha su ecosistemi ed ambiente e sulle ripercussioni che sull’uomo stesso si abbatteranno. Adesso la palla passa ai governi di tutto il mondo.
Mercoledì su questo blog abbiamo parlato del ritorno delle api nella Pianura Padana. Oggi vi segnaliamo una ricerca realizzata dal Centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali dell'Università degli studi di Milano con la collaborazione di Agrofarma. Da essa risulta che i cambiamenti climatici degli ultimi decenni e il surriscaldamento del pianeta hanno mandato in tilt gli “orologi biologici” delle api; gli insetti, che hanno un’attività frenetica nelle stagioni calde, lavorerebbero così molto di più durante l’anno, anche nei mesi che dovrebbero essere freddi e il cui clima è ora sempre più mite. Insieme all’uso di pesticidi e all’azione di parassiti come la verroa, il cambiamento della temperatura terrestre contribuisce per il 50% al fenomeno della morìa massiccia delle api. Delle ripercussioni economiche ed ambientali che tale tipo di fenomeno apporta ne abbiamo già accennato Mercoledì.
La comunità scientifica sta lanciando allarmi a ripetizione sugli effetti che la mano dell’uomo ha su ecosistemi ed ambiente e sulle ripercussioni che sull’uomo stesso si abbatteranno. Adesso la palla passa ai governi di tutto il mondo.
è propio un blog da fricchettoni, questo...il post ne è la conferma...:D
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